9.1.13

COMETE DI ALTRE STELLE

Anche se non abbiamo ancora compreso bene cosa succeda ai confini del nostro Sistema Solare, nella tanto lontana quanto misteriosa Nube di Oort, siamo ormai in grado di capire piuttosto bene cosa succede ai confini di altri sistemi planetari.
Ciò è possibile grazie alla posizione privilegiata di noi osservatori terrestri: è più facile osservare da lontano e nel suo insieme una stella ed il suo ambiente piuttosto che ricostruirlo essendone parte.
Sebbene si sappia della presenza di comete nei dischi di polveri attorno ad alcune stelle giovani e vicine già dal 1987 ( caso di Beta Pictoris ), resta difficile osservarne con chiarezza le tracce.
La difficoltà è insita nelle dimensioni delle comete ( tipicamente di poche decine di km di diametro), nella loro distanza da noi e nel fatto che, se il sistema è tutto sommato in quiete, le interazioni sono rare.
La loro osservazione può avvenire in due casi: quando in un sistema caotico è in corso un bombardamento e le comete si scontrano tra loro e su eventuali pianeti oppure quando vengono deviate dalla loro orbita e precipitando verso l'astro cominciano ad evaporare emettendo tipiche righe in assorbimento.

Un gruppo di astronomi ha indagato proprio questo tipo di ambienti ed ha scoperto 6 esocomete, notando delle piccole variazioni giornaliere nelle righe di assorbimento prodotte da questi corpi celesti in caduta attorno a stelle che possiedono un importante ed esteso disco di polveri.
Si tratta di stelle di tipo A molto giovani (5 milioni di anni) come 49 Ceti (HD9672), 5 Vulpeculae (HD182919), 2 Andromedae, HD42111, HD110411.
Secondo gli astronomi, il fatto che queste comete vengano deviate dalle loro orbite indicherebbe la presenza di pianeti all'interno di questi dischi  in quanto sarebbero gli unici oggetti tanto massivi da poterle deviare dalle loro orbite. 

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