20.10.14

UN GIGANTE GHIACCIATO A 25 000 ANNI LUCE DA NOI

In questo blog parliamo spesso di pianeti rocciosi di tipo terrestre e di giganti gassosi come Giove, ma talvolta si scoprono anche pianeti di taglia intermedia come i nostri giganti ghiacciati: Urano e Nettuno. I due sono in realtà molto più simili a giganti gassosi con l'aggiunta di ammoniaca e metano, esposti alle temperature glaciali tipiche dei confini del nostro sistema planetario.
Recentemente è stata confermata la presenza di un pianeta orbitante attorno ad una stella facente parte di un sistema binario posto a ben 25 000 anni luce da noi!


La scoperta di OGLE-2008-BLG-092LAb ( così è stato attualmente denominato) è stata possibile grazie al metodo del microlensing gravitazionale, analizzando l'evento catalogato come OGLE-2008-BLG-092.
La presenza del pianeta è stata confermata grazie anche all'osservazione di 3 fortunati eventi di microlensing avvenuti a distanza di qualche anno. Il primo evento, datato 2008, ha insinuato il dubbio riguardo alla presenza di un pianeta in orbita attorno alla stella madre, il secondo e terzo evento (2013 - 2014), ha confermato la presenza del pianeta ed ha messo in luce la natura binaria del sistema stellare a cui apparteneva.

Questa preziosissima tecnica permette di scoprire pianeti lontanissimi da noi, anche di piccole dimensioni. Altri fattori fortunati e rari per questo tipo di eventi sono la luminosità della stella madre del pianeta, I = 13,9 mag, e la ripetizione dell'evento di microlensing solitamente unico ed imprevedibile.
La distanza del pianeta dalla Terra è tale che risulta impossibile rilevare altre caratteristiche planetarie oltre alla dimensione e a qualche parametro orbitale; a queste distanze anche i metodi più proficui come quello del transito e quello delle velocità radiali risultano inefficaci.
E quindi come possiamo affermare che il pianeta sia un gigante ghiacciato come il nostro Urano?
Possiamo affermarlo in quanto è stato possibile calcolarne l'orbita che lo posizionerebbe all'incirca alla stessa distanza di Urano dal Sole, in particolare a 18 UA. E' stato possibile anche determinarne la massa, stimata in 4 volte quella di Urano.

Inoltre la stella madre di questo pianeta ha una massa pari a solo 2/3 di quella solare e la compagna appena 1/6. Quest'ultima però è abbastanza vicina all'orbita del pianeta tanto da disturbarla in maniera evidente, la distanza che separa le due stelle è appena 3 volte maggiore di quella che separa il pianeta dalla sua stella.
Riassumendo: l'elevata massa del pianeta e la sua distanza da una stella tutto sommato debole lo rende un perfetto sosia ( in grande scala ) di Urano. Il primo mai scoperto.


Questa scoperta dimostra per l'ennesima volta l'efficacia di questo metodo e conferma la sua validità anche per quei pianeti che possiedono un'orbita ampia. Naturalmente, proprio per le condizioni in cui si verificano questi eventi, vi sarà una maggiore probabilità di riscontrane in direzione del centro galattico dove si sovrappongono miliardi di stelle; anche il pianeta di cui abbiamo parlato oggi rientra in questa casistica, collocandosi in direzione della costellazione del Sagittario e dunque del centro galattico.

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