1.12.14

OSSERVARE PICCOLI ESOPIANETI CON TELESCOPI TERRESTRI

La tecnologia su cui possono contare oggi i maggiori telescopi terrestri è al limite della fantascienza, tanto che spesso dalla superficie del nostro pianeta si compiono osservazioni tanto accurate da risultare impossibili anche per i telescopi spaziali attualmente in orbita.
Tra queste incredibili osservazioni vale la pena citare l'ultima riguardante un pianeta di tipo terrestre orbitante attorno ad una stella vicina: 55 Cancri e.
Ad oggi il 99,9% dei quasi 1900 pianeti extrasolari confermati ( e degli oltre 4000 candidati ) è stato scoperto e ripetutamente osservato dallo spazio, luogo privilegiato in cui non ci sono interferenze atmosferiche. Talvolta sono state compiute osservazioni e scoperte dalla superficie terrestre ma ciò risulta assai difficoltoso ed i risultati ottenuti da terra nell'ambito della scoperta e dello studio dei pianeti extrasolari non possono in alcun modo rivaleggiare con quelli ottenuti dallo spazio... almeno fino ad oggi.
Il Nordic Optical Telescope da 2,5 metri ( posto alle Canarie ) è stato infatti sfruttato al massimo per osservare il transito del pianeta 55 Cnc e di fronte alla sua stella. Grazie ad ottiche adattive di ultimissima generazione, detector ultrasensibili e ad altissimo guadagno, il 'piccolo' telescopio è riuscito nell'intento creando questo importantissimo precedente. Va detto però che questa osservazione arriva seconda: il primo transito di un pianeta extrasolare di taglia terrestre osservato da Terra fu quello di GJ 1214b.

55 Cancri e, eclissando la sua stella per due ore ad ogni transito, causa una diminuzione di luminosità dell'astro dello 0.05%, abbastanza per essere rilevato dal telescopio a terra.
L'anno di questo pianeta, il più interno tra i 5 presenti attorno alla stella 55 Cancri, dura 18 ore terrestri. Le sue dimensioni sono circa il doppio di quelle della Terra, ma la sua massa è 8 volte maggiore.
Se oggi è possibile osservare pianeti extrasolari di piccola taglia dalla superficie con telescopi di media apertura, possiamo immaginare facilmente le potenzialità dell'E-ELT in fase di costruzione. Coi suoi 40 metri ed un corredo tecnologico all'avanguardia aprirà senza ombra di dubbio una nuova pagina nell'esplorazione degli esopianeti, rivaleggiando con i telescopi spaziali di prossima generazione come PLATO, TESS, JWST ed altri.

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