8.5.15

LA FOTO DI UN PIANETA EXTRASOLARE VICINO

A 40 anni luce da noi, attorno alla stella nana rossa VHS 1256, orbita un pianeta denominato VHS 1256b.
L'esopianeta è 11 volte più massiccio di Giove pur avendo dimensioni analoghe a quelle del gigante gassoso del nostro sistema solare. La sua atmosfera possiede una temperatura di 1200°C, condizione che lo rende particolarmente luminoso agli occhi del telescopio VISTA dell'ESO.

Fin qui nulla di speciale, se non fosse che si tratta dell'esopianeta più vicino alla Terra di cui si sia ottenuta una foto ed uno spettro.
Gli esopianeti fotografati sono un'esigua minoranza rispetto alle migliaia di pianeti scoperti con metodi indiretti come il transito, il microlensing e la misura delle velocità radiali. Infatti riuscire a catturare la luce di un pianeta extrasolare è come riuscire a fotografare la luce riflessa dalle ali si una falena che vola attorno ad un lampione posto a svariati km di distanza. I metodi indiretti invece si concentrano sulle perturbazioni generate dalla presenza dei pianeti attorno alla stella, ugualmente difficili da rilevare a causa della differenza tra le masse in gioco.
VHS 1256b  orbita a ben 100 UA dalla sua stella, circa 2 volte e mezza la distanza di Plutone dal Sole, rendendo più agevole da Terra la cattura della sua luce riflessa.
Dall'analisi della sua luce è emersa la sua colorazione marcatamente rossa ed una struttura atmosferica interessante che si intende studiare in dettaglio nel prossimo futuro.
A livello di composizione chimica, lo spettro ha mostrato la presenza di molecole d'acqua, metalli alcalini e l'inattesa assenza di metano.
La grande separazione dalla sua stella, unita alla vicinanza del sistema al Sole, ha reso possibile la cattura dell'immagine e di uno spettro particolarmente dettagliato che spazia dalle onde radio ai raggi X. La possibilità di ottenere uno spettro ben definito è fondamentale per poter compiere studi approfonditi legati a vari fenomeni planetari (bombardamenti cometari, esolune attive, ecc) ed elettromagnetici (aurore polari, magnetismo ed emissioni varie) altrimenti impossibili da indagare.


In conclusione, l'ultimo dato degno di nota riguarda l'età stimata del sistema. Grazie alla gran quantità di dati a disposizione, il sistema di VHS 1256 è tra i pochi conosciuti su cui è stato possibile effettuare una stima dell'età, risultata essere compresa tra i 150 ed i 300 milioni di anni.

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