18.6.15

MISURATA LA MASSA DI UN ESOPIANETA GRANDE COME MARTE

L'esopianeta Kepler-138b rimarrà nella storia in quanto è il primo esopianeta più piccolo della Terra di cui è stata misurata la massa.
Fino a pochi anni fa misurare la massa di tali pianeti era semplicemente fantascienza, mentre oggi si conoscono le masse di molti (anche se pochi rispetto al totale) pianeti extrasolari e diversi metodi per raggiungere questo risultato.
Generalmente, per calcolare la massa di un esopianeta si misurano i minuscoli spostamenti subiti dalla stella a causa della presenza del pianeta che le orbita attorno: questo metodo funziona bene per i pianeti giganti che hanno una certa influenza gravitazionale sulla loro stella. Ma per i pianeti di taglia terrestre o per quelli ancora più piccoli? Tale spostamento risulta davvero difficile da misurare dalla Terra in quanto estremamente ridotto.
Ma gli astronomi hanno elaborato nuovi ed ingegnosi metodi per giungere al medesimo risultato.

Quello che ha portato a questa importante scoperta sfrutta la presenza di altri pianeti all'interno dello stesso sistema planetario ed il metodo del transito.
Il sistema in orbita attorno a Kepler-138 si trova a 200 anni luce di distanza in direzione della costellazione della Lira; la stella possiede una massa pari al 40% di quella del Sole e una temperatura superficiale di circa 3800°C.
Kepler-138b è il più interno dei pianeti del sistema; gli altri due, Kepler-138c e Kepler-138d sono di taglia terrestre anche se dai dati della loro densità si evince che il primo è roccioso come la Terra ed il secondo è meno denso.
Tutti e tre i pianeti orbitano troppo vicini alla stella per ospitare la vita come la conosciamo noi.
Ma vediamo come si è giunti alla scoperta.
Sono stati osservati con estrema precisione i transiti di tutti e tre i pianeti noti del sistema di fronte alla loro stella Kepler-138. Durante il transito (ed in generale durante l'intera orbita) ogni pianeta accelera e decelera sotto l'effetto della presenza degli altri pianeti nel sistema e questa situazione provoca piccolissimi anticipi o ritardi nei transiti successivi. Da queste minuscole discrepanze misurabili in decine di minuti ( tecnicamente: TTV, Transit Timing Variations ) è stato possibile calcolare la massa dei pianeti.
Inoltre, dalla quantità di luce stellare schermata dal pianeta durante il transito, Kepler è in grado di determinare le dimensioni del pianeta.
Avendo la massa (0,066 masse terrestri) e la dimensione del pianeta (0,522 raggi terrestri), attraverso un semplice calcolo si giunge alla densità: circa 2,6 grammi per centimetro cubo.
La densità di un pianeta ci dice moltissimo sulla sua struttura e sulla sua composizione: Kepler-138b pare sia costituito principalmente da roccia come la Terra e Marte.
Per dimensioni e densità Kepler-138b ha molto in comune con il nostro Marte; ma le somiglianze finiscono qui in quanto l'esopianeta orbita vicinissimo alla sua stella ed il suo anno dura appena 10 giorni terrestri!




Nessun commento:

Posta un commento